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Sala Montefeltro Palazzo Ducale

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Giovanni Nicola
June 27, 2021
Il Palazzo Ducale di Urbania, l'antica Casteldurante è uno dei capolavori voluto dal Duca Federico d Montefeltro, quale luogo d'arte e dello spirito, scelta come residenza di campagna dalla famiglia ducale. Il Palazzo fu costruito su una preesistenza fortificata eretta dai Brancaleoni e ubicata lungo l'ansa settentrionale del fiume Metauro. Con molta probabilità, l'architetto Francesco di Giorgio Martini progetto l'impianto generale, nel 1470; il lungo fronte scarpato a strapiombo sul mare sul fiume Metauro dona alla struttura un aspetto fortificato e difensivo; inoltre, questo lato si presenta stretto fra due caratteristici torrioni, uno semicilindrico e l'altro cilindrico, che racchiudono al suo interno una scala elicoidale, caratteristiche tipiche dello stile del Martini. L'edificio subì degli interventi successivi a opera dell'architetto Girolamo Genga, per l'ultimo duca di Urbino, Francesco Maria II della Rovere, che la scelse come residenza fino alla sua morte nel 1631. L'architetto realizzò le sale del piano nobile e il camminamento sul fiume Metauro che svela un incantevole scenario sulle caratteristiche anse del fiume, sulle colline e sulla parte trecentesca di Casteldurante, con le case fondate sulle rocce di arenaria, che si ergono sul Metauro. Si accede al Palazzo Ducale attraverso lo splendido Cortile d'Onore rinascimentale, della seconda metà del '400, con un loggiato che si apre tra ventidue colonne di travertino che ricorda quello del Palazzo Ducale di Urbino. Salita la scalinata si giunge al piano nobile e qui si entra immediatamente nella Sala Maggiore con uno splendido soffitto dalle volte a vela. Questa era la sala destinata alle festività e alle solennità di corte. L'edificio ospita il Museo Civico e la Pinacoteca, il Museo di storia dell’agricoltura e artigianato, la Biblioteca e l'Archivio Storico con pregevoli raccolte di disegni, manoscritti, incisioni (tra gli autori Barocci, Zuccari, Carracci). Sede e descrizione delle raccolte Nel Museo Civico da ammirare c'è l'affascinante sala dei Cavalieri dove sono esposte delle pregevoli tele del tardo '500 e i due rari globi di Gerardo Mercatore, il più importante geografo del Rinascimento: la sfera terrestre (1541) e la sfera celeste (1551). Di grande fascino è l'incisione monumentale de "Il Corteo trionfale di Carlo V", lunga 12 metri e realizzata in occasione dell'incoronazione imperiale e del corteo a Bologna insieme al Papa Clemente VII (1530). All'interno del Palazzo si trova la Pinacoteca Comunale con una pregevole quadreria che raccoglie opere di artisti di cultura manierista. Le altre sale del museo sono riservate alle collezioni di grafica di noti maestri dal Rinascimento al '900; alle famose ceramiche di Casteldurante, prodotte tra il '400 e il '700; a una raccolta di quasi mille disegni d'età tardo-rinascimentale collezionati dai Conti Ubaldini. Negli ultimi tre decenni il museo ha visto confluire nella sua collezioni importanti donazioni, in un'ideale accordo con le opere precedenti. Da ricordare le celebrazioni avvenute nel 2008 per i 400 anni di fondazione della Biblioteca da parte dei duchi Della Rovere (1607-2007), sono stati realizzati incontri e conferenze, oltre una mostra a stampa "Nelle Stanze del duca" che esponeva rari volumi provenienti dalla prestigiosa Biblioteca Alessandrina di Roma e dalle collezioni del Fondo Antico ducale, oltre all'esposizione delle 14 schede del conclave per l'elezione di Papa Alessandro VII. Collezione Grafica Contemporanea Mino Maccari (1908 - 1989), De Chirico e la moglie, 1940 ca., collezione Galluppi La collezione d'Arte Contemporanea del Museo Civico di Urbania trae origini da donazioni private degli anni ‘90 e da un' attività espositiva che garantisce un incremento delle collezioni. Allo stato attuale la raccolta di grafica tra stampe e disegni del '900, ricca di circa cinquecento opere, è composta dalle donazioni di Renato Bruscaglia, Carlo Ceci, Nadia Maurri Poggi, Enrico Galluppi, Raimondo Rossi, Federico Melis e bottega (grafica e ceramica) e la "Collezione Istmi". Gli artisti rappresentati in queste collezioni documentano un profilo abbastanza completo della grafica marchigiana del '900 con gli autori maggiori dell’arte incisoria a partire dai fondatori della Scuola del Libro di Urbino fino agli artisti più importanti di questo ultimo decennio. Un nucleo importante è rappresentato dalla Donazione Galluppi che consta di disegni provenienti dalla rivista Il Selvaggio di cui Enrico Galluppi era il Redattore Capo. Per questa ragione artisti che hanno pubblicato le loro opere sulla rivista, da Maccari a Morandi, sono presenti in collezione. La Donazione Nadia Maurri Poggi è invece caratterizzata da un orizzonte più interregionale degli autori che la collezionista ha raccolto, spesso attraverso la loro conoscenza diretta. Così facendo ha donato al Museo di Urbania opere di: Guidi, Carmassi, Saetti, Bonechi e altri autori di primo piano dalla Patafisica al Citazionismo. La Collezione di Carlo Ceci è un dono dell’artista stesso al Museo di Urbania con incisioni e disegni suoi, dei sodali d’arte e dei migliori allievi che hanno frequentato le sue lezioni alla Scuola del Libro. Perciò vicino a Francesco Carnevali troviamo A. Ciarrocchi, Renato Bruscaglia, Leonardo Castellani, fino ai più illustri allievi come Walter Valentini. La Collezione di Istmi produce da circa dieci anni una mostra dove vengono censiti, ogni anno, cinque artisti del panorama regionale; la rivista di letteratura e arte Istmi pubblica, vicino ai saggi letterari, le opere degli incisori che sono in mostra. Allo stato attuale la documentazione riguarda le opere di cinquanta incisori che sono attivi o originari delle Marche. La Collezione di incisioni di Raimondo Rossi è il materiale di una Mostra che l’artista ha preparato ed allestito in una esposizione tra Milano e le Marche negli anni Settanta. Successivamente l’artista figurativo che si distingue per un segno lirico e veloce ha fatto donazione di tutta la mostra al Museo di Urbania. Il Fondo Federico Melis di disegni e ceramiche (con la biblioteca dell’artista) comprende anche le opere di alcuni suoi allievi (tra cui il foggiatore Vittorio Salvatori); è un esempio interessante di un revival della ceramica nella metà del secolo scorso collegata ad un aggiornamento di decori e di temi figurativi assunti dall'arte e dalla grafica contemporanea. La Donazione di acquerelli Philippe Artias, avvenuta nel 2002, è stata il tema delle mostre durantine per il 2007. Sono tuttora esposte nelle sale del Museo Civico decine di opere donate dal pittore, che è stato anche in rapporto con Picasso nei laboratori di ceramica di Vallauris, in Francia. La collezione è composta di 68 fogli, datati dal 1961 al 1995, al cui interno sono riconoscibili specifici nuclei tematici tra cui Nudo – Paesaggio, Rivoluzione Francese, figure e figure in movimento, ritratti, paesaggi, il ciclo dei Passanti e la serie realizzata nel 1972 sull’Isola di Yeu. Il Museo Civico è situato all’interno del Palazzo Ducale di Urbania, uno dei capolavori voluti dal Duca di Urbino Federico II da Montefeltro: un luogo d'arte e dello spirito che un attento restauro ha riportato all'antico splendore. Due stanze adibite ad esposizioni permanenti sono dedicate alle Donazioni Ceci e Maurri Poggi. Ogni anno si svolge la mostra degli artisti per Istmi. Consistenza della Raccolta: Donazione Galluppi: 350 opere Collezione Istmi: 50 piccole incisioni, 30 grandi incisioni Donazione Nadia Maurri Poggi: 22 opere, la donazione comprende anche un significativo corpus di quasi 1.000 manufatti di ceramica popolare Donazione Carlo Ceci: 46 opere Donazione Raimondo Rossi: 50 opere circa Fondo Federico Melis: 100 opere circa Donazione Artias: 68 fogli Le ceramiche del Museo Civico Nelle sale dedicate alle ceramiche di Casteldurante. uno dei centri più importanti nei secoli XV - XVI - XVII, sono esposti reperti dal '400 al '700 e frammenti rinvenuti in Urbania, come ad esempio boccali, ciotole, crespine, piastrelle. Inoltre, si trovano disegni di ceramisti e pittori legati all'ambiente ceramistico, come i "cartoni" utili alla realizzazione degli istoriati, dal '400 al '700, e anche un disegno del Piccolpasso, trattatista della ceramica del '500. Vi è conservata anche una notevole quantità di frammenti, frutto di recenti scavi sotto le mura. Da ricordare le opere del ceramista sardo Federico Melis a cui va il merito del rilancio della ceramica in Urbania negli anni 1950-1960. Dal 2008 il torrione coperto ospita la collezione Maurri-Poggi con oltre 1000 manufatti di terrecotte d'uso italiane. Il Museo Civico provvede costantemente alla ricerca, produzione di strumenti multimediali e pubblicazioni, organizzazione mostre sulla ceramica e sulle raccolte roveresche. Collabora, inoltre, con importanti enti, tra cui il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, e con studiosi tra cui il ceramologo Giancarlo Bojani, lo storico dell'arte John T. Spike ed altri. Infine, proseguendo nella visita si arriva alle cantine e alla suggestiva Rampa elicoidale sopra il fiume Metauro nell'interno della torre progettata da Francesco di Giorgio Martini. Attività Su richiesta visite guidate al Museo e alla raccolta. In occasione di eventi espositivi si organizzano laboratori didattici e seminariali.
Il Palazzo Ducale di Urbania, l'antica Casteldurante è uno dei capolavori voluto dal Duca Federico d Montefeltro, quale luogo d'arte e dello spirito, scelta come residenza di campagna dalla famiglia ducale. Il Palazzo fu costruito su una preesistenza fortificata eretta dai Brancaleoni e ubicata lun…

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Despertar a ti mismo
Cata de vinos acompañada de comida casera y trufa
Atardecer/amanecer con aperitivo o desayuno
Ubicación
34 Corso Vittorio Emanuele
Urbania, Marche